[Nanf] Avventura nella selva

- Inizia sempre l'allenatore, quindi dichiara un attacco (Importante: in questo GDR si considera il Tipo del Pokémon e non della mossa)

Così mi recai presso il centro pokémon, l'unica struttura made by humans in quel territorio dove (ancora) l'uomo non aveva messo il suo zampino. Ralts era molto felice di aver combattuto la sua prima lotta, ma si era ridotto alquanto maluccio, chissà come sarebbe finita se non avessi lanciato quella pokéball. Camminando lungo il sentiero che ci conduceva al centro pokémon notai un folto stormo di Staravia volare verso ovest.. Pensai: "che situazione insolita, gli Staravia generalmente non volano verso ovest, specialmente in questo periodo dell'anno. Se lo fanno deve essere perché qualcosa li ha spaventati". Il centro pokémon distava circa un centinaio di metri, in caso di pericolo sarei quindi potuto correre in un posto sicuro qualora i miei pokémon fossero caduti in una qualche battaglia. Presi quindi un sentiero alla mia sinistra e lo percorsi cercando di capire se già qualcuno fosse passato di lì. Dopo tre minuti di lenta camminata mi sentii attraversato da una raffica di vento proveniente da un luogo interno al bosco, in seguito sentii le grida di una persona. Qualcuno poteva trovarsi in pericolo, per cui scelsi di correre verso il luogo da cui proveniva il vento finché arrivai al centro del Bosco... improvvisamente trovai il ragazzo dai capelli corvini che avevo incontrato sul pullman: era a torso nudo e stava cercando disperatamente di spazzare via un gruppo consistente di Fearow che l'avevano circondato. Dovevo agire, ma prima che prendessi in mano le mie due pokéball il giovane ordinò a Noivern di sterminare i Fearow con Dragopulsar. Il botto generato dall'impatto dell'attacco di Noivern sui Fearow fu immenso, non avevo mai visto un attacco simile. I Fearow caddero al tappeto uno dopo l'altro, i pochi sopravvissuti scapparono volando in gruppo. Restai sbigottito dal Dragopulsar di Noivern, tanto che restai a fissarlo per alcuni istanti, poi il giovane mi venne incontro. "Piacere io sono Enrico". Il ragazzo che mi si presentò davanti non aveva nulla a che vedere con il giovane freddo e distaccato che avevo avuto l'impressione di individuare sul pullman. Mi mise una mano sulla spalla, e mi disse "tutto bene?". Risposi di sì, poi lo scrutai con attenzione: aveva ancora addosso quei jeans attillati scuri che indossava sul pullman, il torso era nudo, sudato, come se avesse lottato lui contro i Fearow. Il sudore gli metteva in evidenza i muscoli dell'addome e sopratutto i pettorali evidenti. Era certamente più grande di me vista l'altezza.
Enrico: Non mi hai ancora detto il tuo nome.
Io: Mi chiamo Nanf, vengo dalla regione di Sinnoh, mi sono trasferito qui di recente per iniziare un nuovo viaggio insieme alla mia Ralts e al nuovo arrivato Croagunk.
Enrico: Ok, immagino ti stessi chiedendo per quale motivo il mio Noivern stava fronteggiando quei Fearow. Devi sapere che gli alti alberi che costituiscono questo bosco non rendono il territorio adatto ad ospitare pokémon di tipo volante. Quei pochi che si trovano vivono generalmente sulle montagne e non accettano volentieri gli esseri umani, dunque quando ne incontrano uno credono sia una minaccia.
Nel mentre entravamo entrambi al Centro Pokémon.
Io: Capisco, il tuo Noivern è un pokémon molto potente, il suo Dragopulsar ha dell'incredibile!
Enrico: E' il frutto di tante ore di allenamento... Anche io sono in viaggio in questa regione ma provengo da Hoenn. L'anno scorso ho collezionato tutte le medaglie della mia regione utilizzando come unico pokémon il mio Noivern... ma ahimé Rocco Petri è un avversario molto ostico, e sono stato sconfitto da lui, il Campione della Lega di Hoenn, ad un passo dall'ottenimento del titolo.
Nel mentre l'infermiera Joy del centro pokémon prendeva in custodia le nostre pokéball.
Io: Wow, non avrai quindi molti problemi a collezionare le medaglie di Kanto se procedi in tal maniera!
Enrico: Speriamo... ahahah!
Aveva un sorriso meraviglioso, non so cosa mi stesse prendendo in quel momento, sarà stata la differenza di temperatura tra dentro e fuori il Centro Pokémon, o l'evento a cui avevo assistito, ma per la prima volta provai un desiderio che mai avevo provato prima nei confronti di un ragazzo.
Così l'infermiera Joy ci restituì le pokéball. Ero confuso, non sapevo che cosa mi stesse accadendo, poi Enrico si voltò verso di me e mi disse "Resti lì impalato?". Mi avviai per uscire dal centro pokémon. Arrivati all'uscio mi prese per il braccio e...
Enrico: Ti andrebbe di viaggiare insieme a me? Non ti conosco bene, ma il mio istinto mi dice che sei una persona affidabile. E magari un giorno, quando anche tu sarai un allenatore forte, potremmo far combattere la tua Gardevoir contro il mio Noivern... sono sicuro sarebbe un incontro epico!
Deglutii e cercai di distogliere lo sguardo che finora avevo tenuto posato su quei jeans attillati. Non sapevo che rispondere, ma lasciando fare all'istinto e al desiderio piuttosto che alla ragione, in quel momento annuii.